danni del sole agli occhi

Ogni corpo con una temperatura superiore allo zero assoluto irraggia una qualche energia elettromagnetica, si va dalle poco energetiche onde radio agli incredibilmente potenti raggi gamma.

Una stretta fascia di questa irradiazione è rappresentata dai raggi luminosi che si estende dai raggi rossi (contigui ai poco energetici ed invisibili raggi infrarossi) fino ai raggi blu/viola (questi contigui agli invisibili ma molto energetici raggi ultravioletti).

Tutti i raggi elettromagnetici, infrarossi, luminosi, ultravioletti, ecc, sono un flusso di fotoni, ossia energia pura che a volte interagisce con la materia, la quale li assorbe e produce una qualche reazione, ed altre volte non interagisce con la materia e quindi questa viene attraversata come farebbe una freccia con una nuvola.

danni del sole
i danni provocati dall’esposizione ai raggi solari

I danni del sole agli occhi si differenziano in base alle diverse strutture dell’occhio, alcune opache ed altre trasparenti, che assorbono raggi di lunghezze d’onda diversi:

  • il film lacrimale, composto da acqua in equilibrio con altri elementi, assorbe l’infrarosso, che lo fa evaporare facilmente, contribuendo alla sensazione di “occhio secco“;
  • la cornea, particolarmente delicata e sensibile soprattutto quando la radiazione ultravioletta è molto elevata, come in alta montagna. In queste situazioni di forte intensità delle radiazioni sono frequenti le cheratiti “attiniche” (ossia, letteralmente, “provocate da raggi”). Tra queste c’è la cecità da neve, malattia tipica delle regioni artiche, che deve il nome alla sua causa (esposizione non protetta e per periodi prolungati al riverbero della neve). Anche l’esposizione prolungata e non protetta a fonti elevate di raggi ultravioletti, quale l’arco voltaico delle saldatrici elettriche o le lampade abbronzanti, può essere causa di cheratite attinica;
  • il cristallino, assorbe la quasi totalità della radiazione ultravioletta che oltrepassa la cornea. L’effetto dell’irraggiamento prolungato nel tempo diventa concausa dell’opacamento precoce del cristallino, ossia della cataratta, che si può risolvere solo chirurgicamente con l’introduzione di un cristallino artificiale;
  • la retina, formata da cellule nervose, coni e bastoncelli, che tappezzano il fondo dell’occhio e che sono collegate direttamente, tramite il nervo ottico, al cervello. Le cellule della retina, che altro non sono che neuroni modificati, non si riproducono, e pertanto, se danneggiati, muoiono definitivamente senza possibilità di ripresa della funzione visiva danneggiata.
    La retina tuttavia è danneggiata anche dalla luce blu/viola, esattamente quella emessa in gran quantità dagli schermi dei pc, dei tablet e dei telefonini, oltre che dalle lampadine a led.
    Il problema più grave è rappresentato dalla componente ad alta energia della luce visibile, quella blu/viola. Entro pochi anni oltre l’80% dell’illuminazione artificiale sarà prodotta da lampade a led, che, a parità di potenza, emettono luce blu viola quasi cento volte di più di una vecchia lampada ad incandescenza. Tra le prime cause di cecità in Italia e nel resto del mondo industrializzato figura la degenerazione maculare senile (DMAR), l’unico modo per contrastarla è minimizzare l’irraggiamento di questa luce con lenti protettive.

Il sole è alla base della nostra vista e, senza dubbio, la vista significa vita. Ogni fonte di energia può diventare pericolosa, se non controllata. L’illuminazione solare eccessiva non serve a vedere meglio e, inoltre, può danneggiare seriamente la struttura oculare.

danni del sole
i danni provocati dall’esposizione ai raggi solari

I danni di un irraggiamento eccessivo non sempre si avvertono subito ma, a volte, si sommano nel tempo. Per evitare di danneggiare gli occhi in età adulta, non basta proteggersi dal sole, occorre cominciare a proteggere gli occhi da bambini e continuare anno dopo anno.

La prevenzione al giorno d’oggi è piuttosto facile: gli occhiali di quali proteggono non solo dai raggi ultravioletti frontali ma anche da quelli riflessi dall’interno della lente. Le migliori lenti protettive hanno un SPF (fattore di protezione solare) di 15 ed oltre. Se anche i danni prodotti dalla degenerazione maculare sono irreparabili, i primi segni sono facilmente individuabili tramite alcuni test, tra i quali primeggia la griglia di Amsler, scaricabile da questo sito con il test di autoanalisi o, molto meglio, con una visita oculistica di controllo, che sarebbe opportuno fare almeno ogni tre anni a cominciare dai quarant’anni di età.