Le lenti a contatto, oltre a garantire una vista più acuta e a migliorare l’estetica del viso, sono una grande comodità, specialmente per chi ama fare sport senza avere impedimenti di sorta. Le donne, in particolare, più attente al proprio aspetto e più abituate a intervenire con il trucco nella zona degli occhi, sono decisamente interessate a mettere lenti a contatto in qualsiasi occasione, liberandosi volentieri dalla dipendenza dagli occhiali. Viene quindi spontaneo porsi delle domande e chiedersi, per esempio, se è consigliabile o meno portare le lenti a contatto in piscina.
Altrettanto interessante è sapere con certezza se, nel corso della stagione estiva, ci si può concedere una salutare nuotata godendo anche in acqua di una visuale perfetta, sfruttando così i possibili vantaggi derivanti dall’uso delle lenti a contatto al mare. Per saperne di più in merito non rimane altro da fare che seguire, passo dopo passo, i suggerimenti degli oculisti e dei contattologi riguardo al problema.
Alcuni consigli
Utilizzare le lenti a contatto in acqua è sicuramente sconsigliato. Se proprio non se ne può fare a meno, sovrapporre alle lenti (rigorosamente di tipo “usa e getta”) degli occhialini da nuoto con una buona tenuta all’acqua per evitare che le lenti stesse, assorbendo acqua con batteri ed agenti chimici come il cloro, possano portarli e mantenerli a contatto della cornea, inquinandola e favorendone l’infezione.
Una volta usciti dall’acqua, si tolgano subito le lenti e si attende circa un quarto d’ora avendo cura di instillare negli occhi un paio di gocce di lacrime artificiali prima di sostituirle con altre nuove e sicuramente sterili. Questo semplice accorgimento consente di utilizzare a chi ne ha davvero necessità di utilizzare le lenti nuotando.
Lenti a contatto al mare e in spiaggia
Al mare nulla eguaglia la comodità di una nuotata fatta utilizzando le lenti a contatto. Anche in questo caso l’uso degli occhialini o di una maschera, associata alle lenti garantisce una visuale eccellente ma, al tempo stesso, priva di fastidi, bruciori o irritazioni agli occhi legati al contatto con l’acqua salata.
Così come in piscina, anche al mare l’impiego più volte al giorno di lacrime artificiali si rivela efficace sia per contrastare il disagio causato dalla salsedine sia quello provocato dal sole e dalla sabbia, tutti elementi che contribuiscono a causare disidratazione e secchezza oculare e che, proprio un corretto uso delle lenti a contatto aiuta a mantenere lontano.
Eccellente anche l’utilizzo di specifici integratori lacrimali ai liposomi, da vaporizzare direttamente sugli occhi chiusi, in modo da evitare la vicinanza con le mani sporche di sabbia o unte di crema solare. Una volta usciti dall’acqua è sicuramente consigliabile sovrapporre alle lenti a contatto degli occhiali da sole, indispensabili per proteggere gli occhi dai danni causati dai raggi UV.
Alcune lenti a contatto sono provviste di filtro UV ma proteggono solo parzialmente l’occhio, e non la congiuntiva ed il contorno oculare, e pertanto comunque devono essere utilizzate assieme ad un buon occhiale da sole.
Si possono indossare le lenti a contatto in piscina?
Pratiche, comode e funzionali, oggi le lenti a contatto fanno parte della vita quotidiana per un gran numero di persone.
Ma chi le indossa e vuole sfuggire al caldo andando in piscina, le può portare sempre o deve limitarsi?
Ogni bravo applicatore insiste sempre con i portatori di lenti a contatto di non usare mai l’acqua del rubinetto per bagnarle. L’acqua, infatti, anche quella potabile, non è sterile e spesso diventa vettore di microorganismi. Uno di questi microorganismi è un protozoo largo pochi millesimi di millimetro con un nome nemmeno troppo terrificante: Achantamoeba.
Questo protozoo vive normalmente nutrendosi di batteri ma, all’occasione, non disdegna le cellule della cornea provocando cheratiti (infiammazioni della cornea) resistenti a quasi tutti i trattamenti.
Questi casi rari, ma da non trascurare a causa della loro gravità, possono portare addirittura alla cecità e, inoltre, non ci sono terapie di cura davvero efficaci.
L’ Achantamoeba è presente nelle acque inquinate, a volte nelle acque potabili (in Italia si stima nel 16% dei controlli effettuati), raramente nelle acque marine (non ama eccessivamente il sale) e infine molto spesso si trova nelle piscine, dato che il cloro non lo disturba affatto.
Fortunatamente la sua virulenza è bassa, ed il contatto occasionale con l’ambiente oculare non porta conseguenze.
Nonostante questo non c’è da stare tranquilli: la lente a contatto, essendo come una spugna che se si imbeve di liquido (acqua di rubinetto o di piscina che sia) non sterilizzato, può infettarsi. In questi casi, poiché l’Achantamoeba rimane a lungo a contatto con la cornea, si moltiplicano le possibilità che il microrganismo superi la barriera epiteliale e penetri nell’occhio.
Il motivo principale di non utilizzare acqua di rubinetto neanche per sciacquare il portalenti, risiede proprio nel rischio di inquinare le lenti a contatto.
Meglio evitare, quindi, di utilizzare le lenti a contatto in piscina, ma se il problema visivo è tale da non permettere di stare senza correzione, occorre quanto meno prendere qualche precauzione.
Precauzioni da avere quando si indossano le lenti a contatto in piscina
- utilizzare, se possibile, occhialini graduati invece delle lenti a contatto. Esistono occhialini nei quali si possono montare ogni tipo di lente;
- se non si può fare a meno di lenti a contatto, per limitare il contatto con l’acqua della piscina, è importante utilizzare degli occhialini. In ogni caso si dovrebbero rimuovere le lentine e gettarle immediatamente appena fuori dall’acqua. In questo modo si evita che il microbo resti a contatto con l’occhio;
- appena fuori dell’acqua occorre instillare, per un paio di volte ogni 5 minuti, dei colliri in modo di “lavare” e rinfrescare l’occhio;
- l’abuso di lenti a contatto può provocare delle microlesioni della superficie corneale (epitelio), che non provocano danni e si riparano velocemente da sole. In queste condizioni, tuttavia, l’ Achantamoeba può insediarsi nell’occhio più facilmente, quindi asteniamoci dal tuffarci se abbiamo gli occhi irritati;
- le lenti a contatto “one day”, che si gettano dopo l’uso, sono ideali per la piscina, sopratutto se abbinate ad un occhialino adeguato. Anche se la miopia fosse più elevata rispetto al potere della lente, si consiglia di provarle lo stesso in acqua, tutto sommato in vasca non si legge né si risponde al cellulare quindi una sottocorrezione, per il limitato tempo del bagno, può essere tollerabile.
- giornaliere o mensili? chi utilizza lenti mensili può sostituirle con quelle giornaliere per i tempi della piscina.
Ed allora, un buon paio di occhiali da sole, un paio di lenti a contatto “fresche” nell’occhio e… Buon relax!