vista annebbiata

In quasi mezzo secolo di attività (ho iniziato a misurare la vista tra l’uscita in Italia de “Il Padrino” ed il recupero dei due bronzi di Riace, nel 1972), nelle varie zone d’Italia, l’ho sentita nominare in tantissimi modi: Vista annebbiata, Vista brumosa, Vista caliginosa, Vista appannata, Vista confusa, Vista offuscato, Vista malamente, Vista sdoppiata, Vista velata, Vista intorbidita, Vista sfumata, ed altri ancora, ma in quasi tutti i casi si voleva dire che era peggiorata la vista.

In realtà chi ha sempre visto poco non ha la cognizione di cattiva vista ma, chi prima riusciva a leggere o a vedere particolari e poi non più, la sensazione di vedere male la percepisce, e come!


Una vista cattiva non è quantificabile in quanto è una sensazione puramente soggettiva. La vista è una capacità del nostro cervello particolarmente complessa, anzi, fuor di dubbio, la più complessa, e si compone di una miriade di capacità più elementari: capacità di lettura, capacità di riconoscere cose e volti, percezione delle profondità, percezione del movimento, capacità di percepire i colori, capacità di vedere in periferia, percezione del contrasto ed innumerevoli altre.

Tutte queste abilità si fondano su abilità ancora più semplici: capacità di eseguire movimenti oculari, capacità di mettere a fuoco le immagini, capacità di trasformare gli impulsi elettromagnetici esterni in segnali elettrici interni, capacità di processare tutte le informazioni elementari ecc.

Per semplificare le cose, si è arbitrariamente deciso che chi distingue caratteri di circa 7,5 millimetri alla distanza di 5 metri vede bene, ossia vede 1 (dieci decimi); chi gli stessi caratteri li distingue solo a 2,5 metri, vede solo 1/2 (ossia cinque decimi) e così via. In questo modo chi prima riusciva a leggere ad una certa distanza ed ora per farlo, con la stessa qualità, si deve avvicinare di più, si rende subito conto che la sua vista sta peggiorando.

Vista annebbiata cause

Photo by Bob Brents

Cosa si può fare davanti ad un peggioramento?

A seconda dei casi, tutto o nulla, ed ovviamente dipende dalle cause. Una vista che sta diventando annebbiata (o brumosa, caliginosa, appannata, confusa ecc.) può essere la conseguenza di una patologia o di un semplice fenomeno di ottica fisiologica.

Le cause possono essere tantissime ma le più comuni, fortunatamente, si risolvono completamente dopo un buon controllo optometrico, con un paio di occhiali o di lenti a contatto corretti.

La maggior percentuale dei casi di abbassamento della vista è dovuta ad un aumento della ametropia. Nei giovani studenti, tipicamente, la miopia aumenta con una crescita media di mezza diottria ogni anno e si stabilizza alla fine degli studi.

Ogni volta che aumenta la miopia diminuisce la capacità di vedere lontano, in questi casi è sufficiente adeguare il potere degli occhiali o delle lenti a contatto per ripristinare una buona visione. C’è poi chi ha sempre visto bene, a tutte le distanze, e poi, giunto al rinnovo della patente, si è sentito dire, con gran sorpresa, che aveva bisogno degli occhiali.


In questo caso il meccanismo è leggermente più complicato: all’interno dell’occhio c’è una lente, il cristallino, che usiamo per mettere a fuoco. Questa capacità di mettere a fuoco, che da giovani è molto alta e la utilizziamo, senza sforzo, sia per leggere che per vedere bene da lontano, specialmente se siamo ipermetropi, diminuisce con l’età. Arrivati attorno ai quarant’anni, infatti, abbiamo bisogno di occhiali non solo per leggere, ma anche per guidare o vedere lontano, anche se prima vedevamo benissimo. Il vedere male da vicino poi, per quanto fastidioso, è un fenomeno assolutamente fisiologico, non patologico, che non è possibile in nessun modo evitare: così come non possiamo evitare che le nostre ossa si induriscano, allo stesso modo non è possibile evitare l’indurimento del cristallino, che causa la presbiopia. Fortunatamente un occhiale ben fatto (ed oggi sono anche disponibili ottime lenti a contatto) ripristina la visione ottimale.

Vista annebbiata cause

Photo by Ranggi Manggala

La visione annebbiata diventa più grave se è conseguenza di una patologia, ma anche in questo caso la più comune delle patologie “ladre di vista” è la cataratta, che si risolve con estrema facilità sostituendo il cristallino opacizzato con uno artificiale perfettamente limpido ed… op-là! con un intervento di un quarto d’ora si torna a vedere! Miracoli della chirurgia!

Se però il danno è a carico della retina, le cose diventano più gravi. La retina, la parte sensibile dell’occhio, è composta di cellule molto simili a quelle cerebrali e per quelle, almeno fin quando gli studi della grande Rita Levi Montalcini non avranno un’attuazione pratica, c’è ben poco da fare: una volta danneggiate, il danno è per sempre. Anche in questi casi le cose da fare ci sono ma vanno fatte prima e non dopo. Si chiamano “prevenzione” ed “intervento precoce”.

Dopo i quarant’anni inizia il rischio statistico delle più diffuse malattie che portano alla cecità, ossia retinopatia, degenerazione maculare e glaucoma. Oggi esistono soluzioni per prevenire, ma non per curare. Se quindi vogliamo evitare di vedere sfumato (o intorbidito, o velato, o sdoppiato, ecc), facciamoci vedere da uno specialista della visione quando ancora vediamo bene: una visita oculistica, un controllo della vista, una scansione del fondo (O.C.T.) ed una misurazione del tono oculare, fatte almeno ogni due anni, consentiranno di rilevare i disturbi visivi sul nascere e permetteranno anche agli ultracinquantenni di continuare a vedere come in gioventù.

contrasto

Lisi Bartolomei