L’emicrania muscolo tensiva è il tipo di cefalea più comune e la maggior parte delle persone prima o poi la sperimenta.
Le sue molteplici cause (stress, posture sbagliate, lavoro eccessivo al computer, ecc.) sono tutte riconducibili ad una eccessiva tensione dei muscoli delle spalle, del collo e della testa. Il mal di testa può presentarsi sporadicamente oppure può manifestarsi regolarmente con dolori protratti sia per periodi brevi (ad esempio mezz’ora), sia per periodi lunghi (ad esempio alcuni giorni). Anche i bambini che hanno queste abitudini (giocare molto con i dispositivi elettronici) lamentano spesso di avere emicrania.
Come si presenta l’emicrania muscolo tensiva?
Generalmente chi manifesta questo tipo di cefalea ha la sensazione di avere qualcosa che comprime la testa, come un cappello troppo stretto. Il dolore, che inizialmente preme sulle tempie, tende ad irradiarsi successivamente sul collo e sulle spalle, questo dolore in genere è sopportabile ma, a volte, può avere un’intensità tale da impedire le attività quotidiane.
Lo stress, le posture sbagliate, il lavoro eccessivo al computer, ecc, provocano una continua contrazione dei muscoli del collo, delle spalle e del capo, questa continua tensione, protratta nel tempo, provoca dolore alla testa.
Come si può sconfiggere l’emicrania muscolo tensiva?
- Agire sul dolore
La soluzione più immediata è eliminare il dolore. La cervicale è infatti uno dei punti più dolenti quando si accumola una tensione eccessiva. Tra gli aiuti farmacologici più efficienti ricordiamo il paracetamolo, l’ibuprofene, il naprossene sodico e l’acido acetilsalicilico. Tutti questi farmaci, se assunti in modo prolungato, possono danneggiare il fegato e provocare la “cefalea da rebound” (questo fenomeno si presenta quando i farmaci non sono più efficaci contro il dolore, ma sono essi stessi il fattore scatenante).
- Agire sulla tensione muscolare
Se si vuole affrontare il problema in maniera radicale occorre trovare una tecnica che riduca la tensione muscolare. La più efficace in assoluto è rappresentata dal Biofeedback, infatti, al 90% dei soggetti, che si sottopongono alla terapia, porta benefici per tempi piuttosto lunghi, anche 3 o 4 anni. La scarsa diffusione di questa tecnica, però, unita alla sua onerosità, ne rendono marginale l’importanza. Oltre al Biofeedback ci sono anche altre terapie che hanno una notevole efficacia: l’agopuntura, l’osteopatia o chiropratica e il massaggio terapeutico.
- Agire riducendo le cause del problema (noxa)
Agire sul dolore o sulla tensione muscolare significa alleviare momentaneamente il dolore. Un rimedio duraturo deve tendere a eliminare, o almeno a ridurre al massimo, la causa della tensione. Quali sono quindi le cattive abitudini da evitare?
- STRESS: Le più frequenti cause della tensione muscolare sono rappresentate dallo stress che porta ad una contrazione dei muscoli adduttori, ossia tendono a contrarre l’organismo, fino ad uno squilibrio posturale , prima muscolare e successivamente osseo.
- VISIONE A DISTANZA PROSSIMALE: È una delle attività che inducono il maggior sforzo cerebrale e metabolico, in condizione di rilassamento muscolare: il contrarsi della messa a fuoco induce una contrazione dei muscoli del capo che sfocia facilmente in una cefalea. Se a questo aggiungiamo la postura inadeguata davanti al computer o durante la lettura e la scrittura, lo stress derivante cresce in maniera non sostenibile per l’organismo. La cefalea è il segnale che il sistema nervoso invia per dirci di terminare l’azione nociva.
- SFORZO DELLA LETTURA: Al fine di ridurre lo sforzo della lettura, allentare lo stress ed allontanare il mal di testa in maniera definitiva spesso è sufficiente un occhiale antistress o antifatica. Una visita optometrica può essere molto più valida e definitiva di qualunque farmaco…e non danneggia né fegato né altri organi.
Se la causa della tensione e della cefalea non è di origine visiva, allora è necessario cercare la ragione dello stress da altre parti, ma questo è un nuovo argomento…