disturbi del sonno

Oggi parliamo di occhiali ma soprattutto dei disturbi del sonno e da cosa sono causati. Prima di sviscerare questa problematica facciamo una parentesi iniziale. Per capire il disturbo cominceremo dai rettili.

I rettili si differenziano in quattro gruppi: i loricati (ossia muniti di “lorica”, la corazza dei latini, comprendenti circa 22 specie tra coccodrilli, alligatori ecc), i cheloni (tartarughe e testuggini divise in circa 260 specie), gli squamati (circa 6500 specie tra lucertole e serpenti) ed i rincocefali (1 sola specie, il Tuatara).

Cos’ha di speciale questo simpatico lucertolone? Oltre ad essere la sola specie sopravvissuta del suo genere, ed a non essere praticamente cambiato da circa 220 milioni di anni, ha mantenuto una caratteristica comune a molti nostri antenati: ha tre occhi!

Il terzo occhio del Tuatara, con tanto di cornea e di cristallino, non ha nulla a che vedere con l’occhio di Shiva, quello del sesto Chakra che gli induisti si tingono con la curcuma al centro della fronte, il “Tilaka”. Il terzo occhio dell’induismo consente di scorgere la realtà interiore, di vedere nel cuore di chi ci parla, di percepire l’aura di ciascuno e di indovinare il futuro; il terzo occhio del Tuatara, posto sulla sommità del capo, invece, serve per sapere se è ora di dormire!

disturbi del sonno

Il terzo occhio era un espediente utilizzato dai primi animali, non più anfibi ma non ancora rettili, che conquistarono la terraferma circa 250 milioni di anni fa, molto, molto prima che si evolvessero in dinosauri.

Per sfruttare al meglio le scarse connessioni neurali, gli occhi ai lati del capo erano usati solo per vedere il cibo e per fuggire i predatori, mentre, l’alternarsi del giorno e della notte e il capire se dormire o vegliare erano delegati ad un altro occhio specializzato. Questo terzo occhio era posto sul sommo del capo, puntava verso il cielo, ed era direttamente collegato alle ghiandole che producono il sonnifero naturale per eccellenza: la melatonina.

Dunque, di giorno, quando il sole riscalda il metabolismo (come tutt’ora avviene negli animali a sangue freddo), bisogna muoversi, mentre di notte, quando i muscoli sono intorpiditi, bisogna ripararsi e dormire.

L’alternarsi ciclico di veglia e sonno prende il nome di ciclo circadiano, ed è regolato dalla melatonina, che induce il sonno. È necessario “coordinare” la veglia alla luce ed il riposo al buio, dato che in natura il giorno e la notte hanno durata variabile a seconda delle stagioni e delle latitudini, ed ecco perché del terzo occhio che comandi la produzione di melatonina e che solo il nostro lontanissimo cugino Tuatara ha conservato oggi.

disturbi del sonno

Disturbi del sonno cause e conseguenze

Ma l’epifisi, la struttura che nell’uomo produce melatonina che regola veglia, sonno e funzioni connesse. Questo organo altro non è che l’organo vestigiale (ossia il residuo “fossile”) dell’antico terzo occhio dei nostri antenati. In noi non più in grado di percepire la luce, ma che siamo riusciti indirettamente, tramite alcune fibre del nervo ottico, a collegare agli organi della vista.

Come funziona quindi il ciclo circadiano oggi? Quando gli occhi percepiscono la luce del giorno si inibisce la produzione da parte del “terzo occhio vestigiale”, della sonnifera melatonina, che poi riprende non appena cala il buio.

Chi fa lunghi viaggi in aereo e cambia velocemente fuso orario, soffre di “Jet lag”. Questo fenomeno consiste nell’alterazione del ciclo circadiano: quando cambiamo repentinamente fuso orario “l’orologio interno” ci dice che è notte, ma gli occhi ci dicono che è giorno. Di giorno la melatonina ci fa stare intorpiditi e fuori fase, mentre di notte viene a mancare e soffriamo di insonnia. Queste sensazioni durano finché l’orologio interno non torna a sincronizzarsi con l’alternanza luce/buio. In generale la fase transitoria può durare dai due giorni alle due settimane.

Ma l’uomo, l’essere più curioso prodotto dall’evoluzione, è voluto andare oltre ed ha indagato a quale componetene della luce solare fosse più reattiva l’epifisi, ossia quale lunghezza d’onda fosse più importante per regolare il ciclo veglia / sonno. Ebbene si è scoperto che la luce più “naturale” (ci crederete?) è più efficace di quella artificiale.

Lo ha confermato “Current Biology” nello studio del 20/2/17. Quindici volontari che soffrivano d’insonnia sono riusciti a regolarizzare il ciclo veglia/sonno grazie ad una settimana di vacanza in campeggio. Uno studio di qualche anno prima ha dimostrato come sia stato possibile normalizzare il ciclo circadiano dei lattanti, che scambiavano il giorno con la notte, semplicemente portandoli all’aperto per quattro ore al giorno per una settimana. Altro che medicine!

Però (c’è sempre un però) la luce più efficace è quella ad alta energia. La luce a bassa energia, quella che vira al rosso, sembra essere poco efficace, mentre quella ad alta energia, che vira al blu, lo è molto di più.

Tra le cause più note dei disturbi del sonno c’è la luce blu, quella verso il viola, emessa in grandi percentuale dai tablet, dagli schermi del computer, dai telefonini, dalle lampade al neon e soprattutto da quelle a led. Si è scoperto che è una grave concausa di danni retinici, a cominciare dalla degenerazione maculare senile, una tra le prime cause di cecità nei paesi industrializzati. La luce blu “buona” del sole, che regola con più efficacia il ciclo circadiano, è quella blu/ turchese (attorno ai 480 nanometri).

disturbi del sonno

Gli effetti della luce blu sul sonno

In sintesi, la luce blu/viola è altamente nociva e rappresenta un’importante causa di necrosi delle cellule retiniche. La luce blu/turchese, invece, è indispensabile per stimolare l’epifisi e conseguentemente incrementare la produzione di melatonina. Per questo motivo una carenza dell’esposizione alla luce blu/turchese può comportare:

  • disturbi del sonno (insonnia, sveglia alla mattina presto e avere sempre sonno durante al giorno),
  • stanchezza mentale,
  • difficoltà di concentrazione,
  • problemi digestivi (nausea, mal di stomaco, perdita di appetito, …),
  • problemi intestinali (costipazione o diarrea),
  • sensazione di malessere generale,
  • ansia,
  • irritabilità,
  • confusione,
  • sudorazione,
  • dolore muscolare,
  • mal di testa,
  • alterazioni mestruali.

Come curare i disturbi del sonno?

Quante volte ti ripeti “perché ho sempre sonno?” C’è qualche suggerimento per migliorare il nostro sonno e salvare la salute dei nostri occhi?

Si, certo, si può ottenere qualche miglioramento con dei piccoli accorgimenti. Il primo consiglio che ci sentiamo di dare, al fine di ridurre i disturbi del sonno, è quello di trascorrere più ore all’aperto e di spegnere gli schermi dei computer e dei telefonini qualche ora prima di andare a letto.

Ma se siete schiavi della tecnologia, ricordiamo che oggi su tutti gli occhiali, da vista o da sole, è possibile montare lenti con un trattamento che massimizza l’assunzione della luce blu/turchese, essenziale per il benessere, e scherma la luce blu/viola, estremamente dannosa, fino a renderla innocua.

Quindi facciamo come il vecchio cugino Tuatara, usiamo il terzo occhio! non per vedere il futuro (ahimè! non funziona!) ma per regolare il sonno, la stipsi, la fame e l’ansia. Impariamo a vivere a stretto contatto con la natura ed a proteggere gli occhi con lenti protettive di ultima generazione che salvano dal blu/viola!

Controllo Autonomo della vista

Lisi Bartolomei