Non sono poche le persone naturalmente sensibili alla luce, sia naturale che artificiale. Sono normalmente gli occhi di colore chiaro a presentare forme più evidenti di intolleranza alla luce; gli occhi scuri, infatti, beneficiano di un maggior numero di pigmenti, in grado di proteggere da un’eccessiva illuminazione.
Quando è proprio il colore degli occhi a dar luogo al disturbo si parla di “sensibilità fisiologica”. Il riverbero e un’eccessiva luminosità possono portare la cornea ad irritarsi, costringendo ad affrontare problemi di congiuntivite. Fortunatamente esistono diversi rimedi utili nel rendere il problema meno fastidioso e limitante.
Occhi sensibili alla luce: l’importanza degli occhiali da sole
In primo luogo, chi si trova, soprattutto nei mesi estivi, a pronunciare la frase “Mi lacrimano gli occhi!”, dovrebbe evitare di esporsi alla luce solare nelle ore centrali della giornata. Qualora questo non sia possibile, il consiglio è di indossare cappelli a tesa larga e occhiali da sole dotati di protezione UV.
In particolare, nell’acquistare gli occhiali è preferibile scegliere lenti fotocromatiche, che, oltre che bloccare il 100% dei raggi UV sono in grado di scurirsi automaticamente all’aperto. Oggi sono disponibili in una notevole gamma di colorazioni e specchiature.
Le persone costrette a guidare per buona parte della giornata, in caso di sole dovrebbero affidarsi agli occhiali polarizzati. Filtrando selettivamente la luce riflessa, questi occhiali riescono a ridurre non solo i fastidiosi riflessi sul parabrezza, ma anche sull’asfalto bagnato, sulla neve e su qualsiasi altra superficie riflettente, compresa la carrozzeria dei veicoli che precedono. In questo modo lasciano passare in maggiore quantità la luce “naturale”, che viene dall’alto, mentre bloccano quasi del tutto la luce abbagliante riflessa dal basso.
Chi desidera una protezione ancora maggiore può rivolgere l’attenzione agli occhiali avvolgenti, la cui efficacia nei confronti dei raggi nocivi si estende anche lateralmente.
Indipendentemente dal tipo di occhiali da sole scelti è importante farne ricorso in tutte le situazioni caratterizzate da una forte esposizione ai raggi ultravioletti (non solo mare e montagna, ma anche lampade abbronzanti).
L’arrivo dell’estate e l’uso delle lenti a contatto
Le radiazioni solari, per chi ha occhi sensibili, sono ancora più pericolose in prossimità degli specchi d’acqua; in tali occasioni, avere un occhio al sole eviterà di dover fare i conti con infiammazioni decisamente fastidiose. Per un bagno estivo in piscina, gli occhialini risultano un accessorio indispensabile, in quanto evitano le insidie portate da cloro e batteri. Ancora maggiore attenzione è richiesta alle persone che indossano le lenti a contatto.
Le lacrime artificiali rappresentano un rimedio efficace in diverse occasioni; nei mesi più caldi, il ricorso alle stesse lacrime dovrebbe essere più frequente.
Anche nel caso in cui il senso di bruciore induca a strofinarsi, chi ha occhi sensibili alla luce dovrebbe evitare di cadere in tentazione. Infatti, il rischio è solamente quello di “danneggiare” la cornea, inducendo solamente ad un aumento del bruciore stesso.
In alternativa è meglio sciacquarsi gli occhi con soluzione salina, oppure affidarsi a lacrime artificiali. Anche l’acqua del rubinetto può contenere batteri innocui se ingeriti ma pericolosi per la salute dell’occhio.
Distrofie retiniche e pinguecola occhio: qualche consiglio utile
Le persone soggette a distrofie retiniche possono riscontrare miglioramenti aumentando il consumo di frutta e verdura. Sono le vitamine (in particolare A, C ed E) a rivelarsi utili in questi casi. Anche seguire una dieta povera di grassi e consumare pesce (ricco di Omega 3 ed Omega 6) ha i suoi vantaggi. Viene ridotto lo stress ossidativo e, allo stesso tempo, le cellule della retina risultano sicuramente più protette.
Diversi soggetti presentano la pinguecola dell’occhio, ossia una massa nodulare di colore giallo chiaro che colpisce, solitamente, chi ha un’età di 35-40 anni. Nella maggioranza dei casi non è richiesto alcuno specifico trattamento, limitandosi nei mesi estivi ad indossare lenti da sole. Quando si verifica una leggera infiammazione, un collirio lubrificante a base di acido ialuronico può rappresentare la soluzione ideale. Solo quando l’infiammazione risulta estremamente fastidiosa, l’utilizzo per brevi periodi di colliri a base di cortisone risolverà il problema.
Occhi sensibili alla luce: c’è un rimedio?
L’occhio è l’organo più sensibile ai raggi luminosi, e parlare di un occhio intollerante alla luce potrebbe apparire come un paradosso.
In realtà la luce è un flusso di fotoni, ossia di particelle che trasmettono energia, e quanto maggiore sono l’intensità e la frequenza dei raggi luminosi, tanto maggiore è l’energia trasportata.
L’occhio convoglia l’energia solare sulla retina che la trasforma in segnali elettrici da elaborare ed inviare al cervello. Gli occhi hanno un meccanismo di regolazione che permette di variare la quantità di luce che entra nell’occhio: la diaframmatura della pupilla. Questo sistema permette all’uomo di vedere bene sia con poca energia solare che con alte illuminazioni. C’è poca luce? la pupilla si dilata in modo che al fondo dell’occhio ne arrivi il più possibile. Aumenta la luce? il diametro pupillare diminuisce e alla retina arriva una percentuale minore della luce esterna.
Quando la luce è troppo intensa questo meccanismo è insufficiente: neanche stringere al massimo la pupilla consente di bloccare il passaggio dei raggi solari o di una saldatura elettrogena. Senza appositi filtri non c’è modo di evitare di danneggiare la retina.
Fin qui siamo nella normalità, c’è poi da dire che ognuno di noi ha una soglia di sopportazione dell’energia luminosa e che questa cambia da persona a persona.
Ma se anche la luce non intensa, come quella normale del giorno, provoca fastidio e lacrimazione? qui non c’è più normalità e si deve andare a ricercare una causa patologica.
In sintesi è normale avere occhi più o meno sensibili alla luce ed è normale che il sole dia più fastidio a chi ha la pelle e gli occhi chiari. Quando però, la stessa “normale” luce che tutti tollerano benissimo per un certo individuo è fonte di dolore, fastidio, lacrimazione o altro, allora si può parlare di fotofobia.
Occhi sensibili alla luce o Fotobia?
Spesso si abusa del termine “fotofobia” (letteralmente “paura della luce”), e lo si utilizza anche per chi ha una soglia di sopportazione della luce solare appena più bassa del normale.
La fotofobia, propriamente detta, non è una malattia ma il sintomo di un stato patologico sottostante. Per questo motivo parlare di sintomi della fotofobia è improprio perché la fotofobia è di per sé un sintomo. Più corretto sicuramente risulta parlare di sintomi che possono accompagnarsi alla fotofobia.
In questo ambito i sintomi, che più comunemente si accompagnano alla fotofobia, sono:
- Dolore, prurito ed irritazione agli occhi ed ai tessuti circostanti: palpebre, congiuntive, etc;
- Arrossamento del bulbo oculare e delle palpebre;
- Visione non nitida e/o distorta;
- Diplopia (visione doppia di una immagine);
- Cefalea e/o emicrania, talvolta con aura;
- Capogiri e nausea;
- Fonofobia
Bruciore agli occhi e intolleranza alla luce sono i disturbi più comuni che interessano la sfera visiva. Data la complessa ed eterogenea causa del disturbo, indicare un protocollo preciso di cura è difficile se non impossibile. Il primo passo da fare è sicuramente una corretta diagnosi oculistica, ossia stabilire con certezza quale è la causa del problema.
Se la causa è una patologia, bisogna intervenire. Se la causa non è patologica occorre stabilire se eventualmente il disturbo è provocato da assunzione di farmaci o droghe che provocano la dilatazione della pupilla. Individuato il problema basta eliminare la causa, se possibile.
Fotobia: cause e rimedi
In alcuni casi non si tratta propriamente di fotofobia ma di abbassamento della soglia di tolleranza. In queste circostanze si può tentare di mantenere sotto controllo il sintomo con integratori alimentari (luteina, zeaxantina, carotene, ecc.), con colliri o con impacchi a base di erbe come: camomilla, malva, carciofo e farfaraccio.
Una delle cause del fastidio alla luce, spesso non considerata, è la mancata correzione di una piccola ametropia. Un astigmatismo o un’ipermetropia dell’ordine della diottria non impediscono di vedere bene anche l’ultima riga del cartellone. Tuttavia, se non sono otticamente corrette, hanno come conseguenza un fastidio alla luce, anche notevole, che sparisce con un occhiale bianco con antiriflesso.
Infine, il più logico dei rimedi, per chi ha sia intolleranza alla luce, è l’occhiale con lenti oscurate. Se la luce che arriva ai nostri occhi ci dà fastidio, la mossa più ragionevole è quella di diminuirla. I fastidi diminuiscono di colpo, ma…dobbiamo stare molto attenti: come già detto, la fotofobia è sintomo di un qualcos’altro, non è una malattia. I sintomi vanno valutati e non semplicemente zittiti senza preoccuparsi delle cause. Dunque per prima cosa si deve capire il perché della fotofobia, e, una volta identificatane la causa, patologica o non patologica che sia, ci si preoccupa del comfort. Un buon paio di occhiali da sole con filtri certificati a protezione anche degli ultravioletti: per una volta cedere alle tentazioni della moda sarà di supporto alla nostra salute!