Il daltonismo o discromatopsia è una comune anomalia genetica a carico della vista: ne è colpita infatti una persona su venti. Tale anomalia si presenta come un’alterazione parziale o totale della facoltà di percepire correttamente i colori, in modo particolare il rosso e il verde. A determinare l’alterazione della percezione dei colori è un difetto proprio dei coni e dei bastoncelli, ovvero le cellule della retina sensibili alla luce rosso-gialla, verde e blu. Il daltonismo risulta essere più comune negli uomini che nelle donne, perché viene trasmesso da un gene del cromosoma X. Nell’uomo, che presenta i cromosomi X e Y, il gene difettoso non può essere “sostituito” da nessun gene, mentre nella donna, che possiede due cromosomi X, il gene del secondo cromosoma è in grado di rimediare all’alterazione del primo.
Test del daltonismo e tipologie diverse di discromatopsia
Un test del daltonismo effettuato presso uno studio ottico può aiutare a comprendere meglio la tipologia di anomalia da cui si è affetti. Il daltonismo infatti si divide in quattro grandi classi: la protanopia, la deuteranopia, la tritanopia e l’acromatopsia. La protanopia si manifesta come la difficoltà o l’impossibilità di percepire il colore rosso, mentre la deuteranopia altro non è che l’alterazione della percezione del colore verde; la tritanopia invece è l’impossibilità di percezione di colori come il blu, il giallo e il violetto. Diversa ancora è infine l’acromatopsia, ovvero l’impossibilità di percepire tutti i colori, motivo per cui i soggetti che ne sono affetti hanno una visione in bianco e nero.
Perché è importante effettuare un test del daltonismo
Spesso capita che chi è affetto da daltonismo non se ne renda conto, semplicemente perché il mondo gli è sempre apparso in tal modo sin dalla nascita. Se invece ci si accorge di avere una percezione distorta dei colori, autonomamente o perché viene fatto notare da qualcuno, è possibile effettuare un test visivo per averne la conferma. Il test più utilizzato per questa anomalia genetica è il test di Ishihara, dal nome di un famoso ottico giapponese. Questo test consiste nel porre il soggetto davanti ad immagini maculate in cui le macchie contribuiscono alla composizione di numeri. Un altro test, meno utilizzato ma molto più efficace, è quello di Farnsworth, che consiste nella disporre adeguatamente una striscia tonale di colori.
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Esiste una cura per il daltonismo?
Al momento non è stata ancora individuata una cura per questa anomalia genetica, sebbene gli studi in tal senso procedano verso sperimentali terapie genetiche. Pur non essendoci un rimedio risolutivo a questo difetto visivo è possibile, dopo una diagnosi professionale, ricorrere all’utilizzo di apposite lenti per daltonici. Le lenti per il daltonismo sono infatti delle lenti speciali realizzate con filtri, generalmente di colore rosso, che permettono a chi le indossa di avere una percezione dei colori il più simile possibile a quella che hanno le persone non affette dall’alterazione.